Testo Inverno ’60:
Le nove di sera, domenica sera d’inverno
fa freddo, c’è nebbia
in fondo alla strada s’è accesa l’insegna
Blue Garden, si balla
Qualcuno ha già aperto le grandi vetrate d’ingresso
canterà Baby Silver
qualcuno giù in sala accenna sul piano un motivo di blues
Si veste un cameriere, è domenica sera
si annoda un orchestrale la cravatta in seta nera
e indossa il capo orchestra la giacca in lamè blu
Nel bar di luci e specchi col ghiaccio dentro ai secchi
c’ è un giovane invecchiato che non sorride più
Le dieci di sera, domenica sera d’inverno
che gocciola fumo
ma dentro alla sala il caldo dimentica
il resto del mondo
L’orchestra ha finito un brano dal ritmo latino
Cuban cha-cha-cha
singhiozza il clarino seguendo il ricamo di note in Stardust
Bisogna divertirsi, è domenica sera
c’è da dimenticare la noia pesa e nera
c’è da dimenticare la favole che fu
Potere dire vivo sull’onda d’un motivo
stringendosi una donna che non si vedrà più.
È l’una passata, domenica sera d’inverno
ormai lunedì
persone che sciamano macchiano il buio di risa
e rimpianti
l’insegna violenta i visi che mordono freddo
di atroce blu-neon
poi a un tratto si spegne e non resta che il suono dell’oscurità
C’è da ricominciare un’altra settimana
strascinando nei giorni l’attesa quotidiana
scordando e stemperando la tua precarietà
La notte sale adagio, la strada è di un randagio
che annusa i suoi fantasmi e abbaia alla città
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