Testo Piccola storia ignobile:
Ma che piccola storia ignobile mi tocca raccontare
così solita e banale come tante
che non merita nemmeno due colonne su un giornale
o una musica, o parole un po’ rimate
che non merita nemmeno l’attenzione della gente
quante cose più importanti hanno da fare.
Se tu te la sei voluta a loro non importa niente
te l’avevan detto che finivi male.
Ma se tuo padre sapesse qual è stata la tua colpa
rimarrebbe sopraffatto dal dolore
uno che poteva dire: “Guardo tutti a testa alta”
immaginasse appena il disonore!
Lui che quando tu sei nata mise via quella bottiglia
per aprirla il giorno del tuo matrimonio
ti sognava laureata, era fiero di sua figlia
se solo immaginasse la vergogna
E pensare a quel che ha fatto per la tua educazione
buone scuole e poca e giusta compagnia
allevata nei valori di famiglia e religione
di ubbidienza, castità e di cortesia.
Dimmi allora quel che hai fatto chi te l’ha mai messo in testa
o dimmi dove e quando l’hai imparato.
Ché non hai mai visto in casa una cosa men che onesta
e di certe cose non s’è mai parlato.
E tua madre che da madre qualche cosa l’ha intuita
e sa leggere da madre ogni tuo sguardo
devi chiederle perdono dire che ti sei pentita
che hai capito che disprezzi quel tuo sbaglio
però come farai a dirle che nessuno ti ha costretta
o dirle che provavi anche piacere?
Questo non potrà capirlo perché lei da donna onesta
l’ha fatto quasi sempre per dovere.
E di lui non dire male sei anche stata fortunata
in questi casi sai, lo fanno in molti.
Sì, lo so, quando lo hai detto come si usa ti ha lasciata
ma ti ha trovato l’indirizzo e i soldi.
Poi ha ragione, non potevi dimostrare che era suo
e poi non sei neanche minorenne.
Ed allora questo sbaglio è stato proprio tutto tuo
noi non siamo perseguibili per legge.
E così ti sei trovata come a un tavolo di marmo
desiderando quasi di morire
presa come un animale macellato stavi urlando
ma quasi l’urlo non sapeva uscire.
E così ti sei trovata fra paure e fra rimorsi
davvero sola fra le mani altrui
e pensavi nel sentire nella carne tua quei morsi
di tuo padre, di tua madre e anche di lui.
Ma che piccola storia ignobile sei venuta a raccontarmi
non vedo proprio cosa posso fare.
Dirti qualche frase usata per provare a consolarti
o dirti: “è fatta ormai non ci pensare”
è una cosa che non serve a una canzone di successo
non vale due colonne sul giornale.
Se tu te la sei voluta cosa vuoi mai farci adesso
e i politici han ben altro a cui pensare.
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