Testo Venezia:
Venezia che muore
Venezia appoggiata sul mare
la dolce ossessione degli ultimi suoi giorni tristi
Venezia la vende ai turisti
che cercano in mezzo alla gente
l’Europa o l’Oriente
che guardano alzarsi alla sera
il fumo o la rabbia di Porto Marghera.
Stefania era bella
Stefania non stava mai male
ma è morta di parto gridando in un letto sudato
di un grande ospedale.
Aveva vent’anni, un marito
e l’anello nel dito;
mi han detto confusi i parenti
che quasi il respiro inciampava nei denti.
Venezia è un albergo
San Marco è senz’altro anche il nome di una pizzeria,
la gondola costa
la gondola è solo un bel giro di giostra.
Stefania d’estate giocava con me
nelle vuote domeniche d’ozio.
Mia madre parlava
sua madre vendeva Venezia in negozio.
Venezia è anche un sogno
di quelli che puoi comperare
però non ti puoi risvegliare con l’acqua alla gola
e un dolore al livello del mare.
Il Doge ha cambiato di casa
e per mille finestre
c’è solo il vagito di un bimbo che è nato
c’è solo la sirena di Mestre.
Stefania affondando
Stefania ha lasciato qualcosa
Novella Duemila e una rosa sul suo comodino
Stefania ha lasciato un bambino.
Non so se ai parenti gli ha fatto davvero del male
vederla morire ammazzata,
morire da sola in un grande ospedale.
Venezia è un imbroglio
che riempie la testa soltanto di fatalità,
del resto del mondo non sai più una sega
Venezia è la gente che se ne frega.
Stefania ha un bambino
comprare o smerciare Venezia sarà il suo destino,
può darsi che un giorno saremo contenti
di esserne solo lontani parenti.
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