Testo La bellezza riunita:
Mi apparisti vestita
E più carpita da me
Più che tu non lo fossi.
Misurarti la vita
Mi pare proprio che sia
Tutto quello che posso.
La bellezza riunita
Ha più difesa di sé;
Mi dicesti “Sospira”.
Come chi si ritrae con il dito chiedendo silenzio;
La totale pienezza di te
Dal mio braccio destro si disincagliava e calava nell’ansa
Del sinistro, mista alle piegature, e declinava.
Di te, in te stessa, l’attività assoluta
Era una lotta contro la natura
Che è dimessa al vento,
Succube alla furia.
Ma tu non soccombevi,
Eri impennata
Sulla tua forma finita e creata.
E la tua finitezza superavi
Sapendo, di te stessa,
Non solo di convessa, di concava, di cava,
Umana, pelle umana. E la realtà finiva
E il vero cominciava. Certo imbruniva,
Ma imbruniva fuori.
All’interno i colori
Erano luci spente,
Umiliate dalla tua bocca ponente.
Dopo un po’ si vedeva
Soltanto quello che può
Perdonare la vista.
E scoprire le gambe,
Fu qui la tua miglioria,
Per distinguere meglio.
Ogni tuo gesto è compreso
In tutto quello che sa
Di te stessa quel gesto.
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