La luce dell’Est

Testo La luce dell’Est:

La nebbia che respiro ormai

si dirada perché davanti a me

un sole quasi bianco sale ad est

 

La luce si diffonde ed io

questo odore di funghi faccio mio

seguendo il mio ricordo verso est

 

Piccoli stivali e sopra lei

una corsa in mezzo al fango e ancora lei

poi le sue labbra rosa e infine noi

“Scusa se non parlo ancora slavo”

mentre lei che non capiva disse “bravo”

e rotolammo fra sospiri e “dà”

 

Poi seduti accanto in un’osteria

bevendo un brodo caldo che follia

io la sentivo ancora profondamente mia

 

Ma un ramo calpestato ed ecco che

ritorno col pensiero.

 

E ascolto te

il passo tuo

il tuo respiro dietro me

A te che sei il mio presente

a te la mia mente

e come uccelli leggeri

fuggon tutti i miei pensieri

per lasciar solo posto al tuo viso

che come un sole rosso acceso

arde per me.

 

Le foglie ancor bagnate

lascian fredda la mia mano e più in là

un canto di fagiano sale ad est

 

qualcuno grida il nome mio

smarrirmi in questo bosco voglio io

per leggere in silenzio un libro scritto ad est

 

Le mani rosse un poco ruvide

la mia bocca nell’abbraccio cercano

il seno bianco e morbido tra noi

 

“Dimmi perché ridi amore mio

proprio così buffo sono io?”

la sua risposta dolce non seppi mai!

 

L’auto che partiva e dietro lei

ferma sulla strada lontano ormai

lei che rincorreva inutilmente noi

 

Un colpo di fucile ed ecco che

ritorno col pensiero

 

e ascolto te

il passo tuo

il tuo respiro dietro me

A te che sei il mio presente

a te la mia mente

e come uccelli leggeri

fuggon tutti i miei pensieri

per lasciar solo posto al tuo viso

che come un sole rosso acceso

arde per me.

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