Testo I funerali di Berlinguer:
Un popolo
intero trattiene il respiro e fissa la bara,
sotto al palco e alla fotografia.
La città sembra un mare di rosse bandiere
e di fiori e di lacrime e di addii.
Eravamo all’Osteriola, una sera come tante,
a parlare come sempre di politica e di sport,
è arrivato Ghigo Forni, sbianchè come un linsol,
an s’capiva ‘na parola du bestemi e tri sfundon.
“Hanno detto per la radio che c’è stata una disgrazia,
a Padova è stato male il segretario del PCI”
Luciano va al telefono parla in fretta e mette giù
“Ragazzi, sta morendo in compagno Berlinguer”.
Pipein l’è andè in canteina / Pipino è andato in cantina
a tor des butiglioun, /a prendere un bottiglione
a i’am fat fora in tri quert d’ora, / L’abbiamo finito in tre quarti d’ora
l’era al vein ed l’ocasioun / era il vino d’occasione
a m’arcord brisa s’le suces / E non mi ricordo cosa sia successo
d’un trat as’sam catee / d’un tratto ci siamo ritrovati
in sema al treno c’as purteva / insieme al treno che portava
ai funerel ed Berlinguer. / ai funerali di Berlinguer
A Modena in stazione c’era il treno del partito,
ci ha raccolti tutti quanti, le bandiere e gli striscioni
a Bologna han cominciato a tirare fuori il vino
e a leggersi a vicenda i titoli dell’Unità.
C’era Gianni lo spazzino con le carte da ramino,
ripuliva tutti quanti da Bulagna a Sas Marcoun,
ma a Firenze a selta fora Vitori “al professor”,
do partidi quattro a zero dopo Gianni l’è stè boun.
I vecc i an tachee / I vecchi hanno iniziato
a recurder i teimp andee, / A ricordare i tempi andati
i de d’la resisteinza / della resistenza
quand’i eren partigian / quando erano partigiani
a’n so brisa s’le cuntee / e non so mica se raccaccontavano
ma a la fine a s’am catee / ma alla fine ci siamo ritrovati
in sema al treno c’as purteva / insieme al treno che partiva
ai funerel ed Berlinguer. / ai funerali di Berlinguer
Gli amici e i compagni lo piangono, i nemici gli rendono onore,
Pertini siede impietrito e qualcosa è morto anche in lui.
Pajetta ricorda con rabbia e parla con voce di tuono
ma non può riportarlo tra noi.
Roma Termini scendiamo, srotoliamo le bandiere,
ci fermiamo in piazza esedra per il solito caffè
parte Gianni il segretario e nueter tot adree
per andare a salutare il compagno Berlinguer.
Con i fazzoletti rossi ma le facce tutte scure,
non c’era tanta voglia di parlare tra di noi,
po’ n’idiota da ‘na ca la tachè a sghignazer,
a g’lom cadeva a tgnir ferem Gigi se no a’l finiva mel.
A sam seimpre ste de dre / Siamo rimasti sempre dietro
e quand’a sam rivee / e quando siamo arrivati
la piaza l’era pina / la piazza era piena
“ma quant comunesta a ghè” / “Ma quanti comunista ci sono”
a’n g’lom cadeva a veder un caz / Nessuno vedeva un cazzo
ma anc nueter as’ sam catee / ma anche ci siamo ritrovati
in sema al treno c’as purteva / insieme al treno che partiva
ai funerel ed Berlinguer / ai funerali di Berlinguer
Pipein l’è andè in canteina / Pipino è andato in cantina
a tor des butiglioun, /a prendere un bottiglione
a i’am fat fora in tri quert d’ora, / L’abbiamo finito in tre quarti d’ora
l’era al vein ed l’ocasioun / era il vino d’occasione
a m’arcord brisa s’le suces / E non mi ricordo cosa sia successo
d’un trat as’sam catee / d’un tratto ci siamo ritrovati
in sema al treno c’as purteva / insieme al treno che portava
ai funerel ed Berlinguer. / ai funerali di Berlinguer
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